3 luglio, si torna indietro...

il 30 giugno sono entrato in Vladivostok, completando cosi` l`ultima tappa. Tra poche ore comincero` il ritorno verso casa. Non sara` breve, avendo scelto il treno anziche` l`aereo e non saro` in Italia prima di due settimane.In verita` piu` di una persona mi ha suggerito di non fermarmi ed andare avanti. Sarebbe bello ed avrei l`imbarazzo della scelta: Cina e poi Corea ed Indocina, oppure Giappone ed America del nord, oppure ancora Australia. Tuttavia, pur senza considerare le grosse problematiche logistiche ed organizzative che avrei dovuto curare gia` prima della partenza, se continuassi tradirei lo spirito con cui ho affrontato il viaggio. Scopo principale era approfondire la conoscenza della realta` russa e siberiana in particolare; realta` tutt`altro che semplice e banale; realta` non ancora assimilata e su cui avro` bisogno di meditare e riflettere nei prossimi mesi. Non avrebbe percio` senso, per me, accavallare nuove immagini e sensazioni, accumulare chilometri sui chilometri in cio` che sarebbe sempre meno “viaggio” e sempre piu` “impresa agonistica”.

Dunque saliro` sul treno, che per qualche giorno correra` parallelo alla strada su cui ho pedalato nel verso opposto. Talvolta forse ritornera` alla mente il momento esatto in cui percorrevo quel tratto di asfalto: era quando pioveva, o quando avevo finito l`acqua, o quando quel contadino mi aveva invitato alla sua tavola, o quando quel bambino in cammino da chissa` quando e per chissa` dove mi aveva chiesto da bere. A quel punto, dopo cento giorni trascorsi ad organizzare il domani, sara` gia` cominciata la fase dei ricordi: tornero` a rimuginare sul passato ed a pensare il futuro anche in sua funzione. Per questo Cina, Australia ed America possono attendere: la materia prima su cui riflettere e` abbondante e non ne serve altra. Per ora.

Ringraziandovi per il sostegno e l`incoraggiamento che non mi sono mai mancati, vi do` l`arrivederci in Italia